Utilizzare il mobile per combattere lo spreco di cibo? Può essere possibile con nuove applicazioni che sensibili al tema del cambiamento climatico cercano di ridurre anche gli sprechi di cibo e i rifiuti generati dalla sovra alimentazione. Etica e tecnologia si incontrano per la difesa del presente e del futuro
Dal 1974 ad oggi, la quantità di rifiuti alimentari nel mondo è aumentata del 50%: il cibo nella spazzatura può sfamare l’intera Africa. La lotta contro questo problema, uno dei più grandi a livello planetario, non può più continuare. Dobbiamo cambiare radicalmente le abitudini di tutti noi, pensiero comune che anche i nostri smartphone possono contribuire. In questo senso crescono applicazioni come Babaco Market, che tutela le tradizioni gastronomiche italiane, Best Before, che seleziona prodotti scaduti, o Regusto, che gestisce donazioni e acquisti di prodotti tra Onlus e aziende. Anche troppo buono per andare, che permette a venditori e ristoratori di vendere a fine giornata gli invenduti e ai consumatori di acquistarli a un terzo del prezzo di vendita. Un’applicazione che conta più di 47 milioni di utenti, di cui 5 milioni solo in Italia e più di 110mila negozi aderenti. Se il cambiamento climatico è il nostro problema numero uno, allora la soluzione numero uno è affrontare lo spreco alimentare. Complessivamente, nel mondo si spreca più del 17% del cibo, circa 931 milioni di tonnellate all’anno, e la maggior parte viene buttata via dalle famiglie, l’11% dei cui prodotti viene buttato nelle case contro il 5% e il 2% dai punti di servizio e vendita al dettaglio, rispettivamente.
Rifiuti, che si riducono sotto forma di anidride carbonica, che viene inutilmente immessa in atmosfera per la produzione di prodotti alimentari destinati alla discarica, e in milioni di metri cubi di acqua, anch’essa utilizzata gratuitamente dalla filiera e dai singoli consumatori. A volte basta un clic per iniziare a generare un cambiamento positivo.