Nuovi luci ad illuminare l’edilizia: arriva il bonus mobili di 10 mila euro e non vale il limite Isee per richiedere il superbonus per le villette
Non ci sono più i vincoli per il Superbonus villette in Legge di Bilancio e arriva la nuova proroga fino a fine dicembre 2022: non ci sarà più ISEE massimo di 25mila euro e l’unità immobiliare non deve essere una prima casa.
Il Governo consente l’accesso al Superbonus fino al 31 dicembre 2022 e ci saranno altre semplificazioni: sparisce il requisito della prima casa per le villette da riqualificare e si attesta al 30% la percentuale di lavori completati entro il 30 giugno 2022. Si è in attesa dell’emendamento del Governo al testo della Manovra in Senato. Modifiche anche per il Bonus Mobili che dovrebbe ritornare al tetto massimo di spesa di 10.000 euro, raddoppiando quindi l’importo previsto nel ddl della Manovra. riguarda anche gli elettrodomestici in classe A e superiori a patto che siano da adibire ad un’abitazione in cui si effettuano lavori di edilizia straordinaria ovvero: realizzazione di opere destinate al restauro e risanamento conservativo e ricostruzione o emergenza ripristino di un immobile danneggiato da eventi.
Per Superbonus villette occorre prestare attenzione agli impianti elettrici: devono essere indipendenti e l’impianto deve essere del tutto slacciato da quello dell’edificio come sottolineato dall’Agenzia delle Entrate con interpello n. 810/2021. Arrivano infatti precisazioni: “un’unità immobiliare con più di un impianto collegato all’intero edificio, anche solo parzialmente (come l’impianto elettrico sopra citato), non accede al Superbonus previsto dalla lettera c del comma 1 dell’articolo 119 del dl 34/2020, che consente l’utilizzo dell’aliquota al 110% per lavori di climatizzazione sulle villette”.
Siamo anche in attesa di capire se ci saranno ulteriori proroghe per il Superbonus al 2025: 110% fino al 2023 per poi scendere nel 2024 al 70% e nel 2025 al 65%. L’unico bonus a non avere proroghe sarà il Bonus Facciate prorogato solo fino al 2022 con l’aliquota al 60%, dall’attuale 90%.