La crisi ecologica minaccia il futuro e non perdona il passato. Il patrimonio culturale e naturalistico del nostro Paese è sempre più a rischio, ma c’è un luogo in Piemonte dove le tradizioni del passato sono tutelate e valorizzate. La Valle Grana, situata tra le Alpi Cozie e le Alpi Marittime, è la più piccola delle valli del cuneese ed è custode della cultura occitano-provenzale, lo storico Castelmagno DOP, che, come prevedibile è conosciuto come il Re dei Formaggio.
Per volontà dell’associazione culturale La Cevitou, l’ecomuseo Terra del Castelmagno nasce nel 2007 con l’obiettivo di recuperare e valorizzare luoghi e attività tradizionali, e aiutare residenti e turisti a riscoprire le caratteristiche di un territorio fortunatamente ancora incontaminato. L’Ecomuseo comprende diversi siti ed è un progetto complessivo rivolto non solo al mondo del Castelmagno, ma anche a tutte quelle attività che caratterizzano l’economia della valle. Il Museo Terra del Castelmagno è uno spazio dedicato all’omonimo ecomuseo, un luogo che racconta e mostra il patrimonio storico e culturale dell’Alta Valle del Grana. Una realtà da scoprire nel pieno rispetto dell’ambiente attraverso un turismo sostenibile e responsabile. Qui, grazie a 4 percorsi ciclabili, si possono percorrere 40 km di strade sterrate e sentieri tra vasti boschi, vigneti, frutteti e paesaggi unici. Un viaggio tra un tipico ambiente di produzione di miele biologico e luoghi dove si coltivano bachi da seta e tartufo nero dolce. La Valle Grana e in particolare la regione di Montemale presentano anche terreni ideali e le condizioni necessarie per la crescita del tartufo nero di Montemale, grazie alla presenza di piante come carpino nero, nocciolo e roverella che compongono questo prodotto unico nelle Alpi.
Vivi un giro turistico a 360°, anche di notte: qui puoi effettuare osservazioni astronomiche di notte per ammirare uno dei cieli stellati più bui d’Europa. La conformazione della valle, corta e ripida, permette di contemplare il cielo nelle stesse condizioni delle regioni remote inquinate dalla luce del pianeta. Questa caratteristica non è passata inosservata al Patrimonio Astronomico UNESCO con lo studio “Alpi Occidentali e la Riserva Celeste della Valle Grana, Italia”: è la prima tappa di un lungo viaggio che potrebbe portare al cielo della Valle Grana al riconoscimento come luogo Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.