Il colosso farmaceutico Pfizer cede la licenza della sua pillola anti-Covid stringendo un accordo di licenza volontario per favorire l’accesso alla sua pillola (PF-07321332 più ritonavir a basse). L’accordo eliminerebbe la royalty sulle vendite di Pfizer nei Paesi a basso reddito e in generale in tutti i Paesi finché il Covid- 19 sarà un’emergenza di sanità pubblica
Pfizer consentirà a Mpp – Medicines Patent Pool, organizzazione sanitaria pubblica sostenuta dalle Nazioni Unite, per offrire la terapia covid a prezzi accessibili a “95 Paesi, coprendo fino a circa il 53% della popolazione mondiale” .
Albert Bourla, Ceo del colosso farmaceutico afferma: “Pfizer rimane impegnata a sostenere la ricerca scientifica per contribuire a porre fine a questa pandemia per tutti nel mondo Riteniamo che i trattamenti antivirali orali possano svolgere un ruolo fondamentale nel ridurre la gravità delle infezioni Covid-19, diminuendo lo stress sui nostri sistemi sanitari e salvando vite. Dobbiamo lavorare per garantire che tutte le persone, indipendentemente da dove vivono, abbiano accesso a queste scoperte e siamo lieti di poter lavorare con Mpp per promuovere il nostro impegno per l’equità.
Commenta invece Charles Gore, direttore esecutivo di Mpp: “Questo accordo è importante perché, se autorizzato o approvato, questo farmaco orale è particolarmente adatto per i Paesi a basso e medio reddito e potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel salvare vite umane, contribuendo agli sforzi globali per combattere la pandemia PF-07321332 deve essere assunto insieme a ritonavir, un medicinale per l’Hiv che conosciamo bene e sul quale abbiamo una licenza da molti anni. Lavoreremo con i produttori di generici per garantire una fornitura sufficiente” del principio attivo sia contro Covid-19 sia contro il virus dell’Aids.
alla loro voce si unisce anche quella Philippe Duneton, direttore esecutivo di Unitaid : “Unitaid, agenzia sanitaria globale, ha creato Mpp 10 anni fa proprio con questo obiettivo: garantire licenze che consentano e accelerino l’accesso a trattamenti di qualità a prezzi accessibili per le persone residenti in contesti con risorse limitate. Durante una pandemia, risparmiare tempo significa salvare vite. Questo accordo potrebbe aiutarci a raggiungere più persone più rapidamente, non appena il farmaco sarà approvato. E se abbinato a un maggiore accesso ai test, ciò porterà benefici a milioni di persone”.