I tamponi sono considerati beni di lusso e tassati al 22%. Nella legge di Bilancio 2022 arriva la proposta di abbassamento dell’Iva per gli assorbenti
La dichiarazione di Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, arriva in relazione al convegno organizzato sulla Tampon Tax. Un meeting che ha visto la co-partecipazione di o Coop, dal collettivo Onde Rosa, dall’associazione Tocca a Noi e dalla piattaforma Change.org.
“E’ un’iniziativa importante, sono contenta di trovare qui tante giovani donne impegnate in prima persona per una battaglia giusta, una battaglia di civiltà che ha avuto finalmente una risposta importante. Nella legge di Bilancio che arriva adesso alle Camere c’è la proposta di abbassamento dell’Iva per gli assorbenti: una battaglia storica che oggi ha una prima e significativa risposta alla tenacia di tante donne che hanno voluto rappresentare il loro desiderio di essere protagoniste e di costruire anche per le donne che arriveranno dopo un’Italia migliore”.
Ricordiamo che la tampon tax è l’imposta sul valore aggiunto (IVA) applicata su assorbenti, tamponi e coppette mestruali, considerati dal nostro sistema come beni di lusso. In Italia, quando un prodotto viene considerato un bene di lusso è tassato del 22% rispetto al suo prezzo originale.
Tutti i paesi, Italia compresa, hanno una lista di prodotti considerati essenziali: i più indispensabili per mantenere una vita dignitosa. Questi prodotti sono meno tassati, quindi il prezzo di acquisto è leggermente inferiore e più persone potranno permetterseli. Ad esempio alcuni medicinali e alimenti come pane, latte, libri e manifesti elettorali sono considerati elementi essenziali.
Al contrario, prodotti come computer, gratta e vinci e sigarette, o prodotti come alcol, biscotti, caffè e cioccolato sono considerati beni di lusso.
Oggi, nel nostro Paese, i prodotti per l’igiene femminile, così come i pannolini per bambini, sono soggetti alla consueta aliquota del 22%, in quanto non considerati beni essenziali. Ecco perché la tassa sui tamponi è vista da molti come una tassa iniqua: gli assorbenti nel nostro Paese sono tassati come beni di lusso, che è il massimo richiesto dal sistema fiscale italiano. Da qui il famoso slogan “Il ciclo non è un lusso” utilizzato da molti attivisti per combattere questo sistema fiscale. Questa tassa esiste dal 1973, quando è stata introdotta per la prima volta con un’aliquota del 12%. Come altri beni, l’Iva su assorbenti e assorbenti è in costante aumento fino a diventare oggetto di lotte economiche e sociali.