Tonsilliti, otiti, asma e polmonite. Questi sono alcuni dei problemi che i bambini affrontano quando cambiano le stagioni. Occorre però ricordare che l’uso degli antibiotici non deve mai essere affrettato, soprattutto nei bambini.
Non dobbiamo combattere la febbre, che è sempre un’alleata e non un nemico, durante l’influenza, a meno che non sia alta e non influisca sull’alimentazione e sul riposo del bambino. In quetsi giorni poi occorre stare attendi all’epidemia del cosiddetto virus respiratorio sinciziale che colpisce i neonati. Fabio Midulla, presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili, ricorda però che non si tratta di una malattia nuova. “La conosciamo bene e attendiamo il suo ritorno tra due anni, durante i quali l’influenza non è stata particolarmente evidente. Durante l’isolamento sono spariti tutti i virus, ma sapevamo che la cosiddetta bronchiolite sarebbe ricomparsa insieme all’allentamento delle misure restrittive. La bronchiolite inizia con un raffreddore, ma qualcuno può avere mancanza di respiro e diminuzione dell’appetito, ed è qui che dobbiamo intervenire. seno quando possibile. Non c’è cura e protezione migliori. “
Le malattie respiratorie dell’infanzia sono solitamente rappresentate da faringiti e tonsilliti. In passato si ricorreva troppo spesso all’asportazione di adenoidi e tonsille, ma oggi le direttive internazionali, fortunatamente, sono più caute e premurose, sapendo che non si tratta di organi in più, anzi che sono utilissimi.
L’alimentazione rimane fondamentale sia per la prevenzione che per il trattamento continuo dell’influenza. I bambini hanno bisogno di bere bevande piacevoli come centrifughe, spremute di agrumi e altri panacee, rigorosamente senza zucchero. Una novità per quanto concerne la corretta informazione: questa settimana, in collaborazione con l’Associazione Italiana Aerobiologi, BioMedical Report ha lanciato una rubrica dell’allergologo Vincenzo Patella dal titolo “Cosa farà il polline?” Si tratta di un monitoraggio in tempo reale dei principali agenti allergici presenti nell’aria che respiriamo in Italia, con particolare attenzione ad alcune macroaree ben definite.