Covid e arrivo dell’antivirale Molnupiravir anche in Italia. Il ministro della Salute Roberto Speranza durante l’evento ‘FarmacistaPiù’, a Roma, promosso da Federfarma commenta il primo via libera in Gran Bretagna del farmaco
“Più le Regioni sono in grado di avere una copertura vaccinale e meglio possono gestire autunno e inverno che stanno arrivando, e che per un virus come questo sono periodi in cui si diffonde di più”.
Parlando di quanto accade fuori dal nostro Paese, Speranza ha evidenziato che: “in Italia e nel resto dell’Europa più sale la percentuale di vaccinati è più lo scudo è forte. In queste ore i numeri della Romania e della Bulgaria sono più indietro sulla campagna di vaccinazione e stanno pagando un prezzo enorme. La Romania ha intorno al 30% di vaccinati e ieri ha fatto 592 morti con meno di 20 mln di abitanti. Questo vuol dire che il vaccino è un vero strumento per gestire questa fase”.
“Le decisioni sullo stato d’emergenza si prendono nei giorni immediatamente precedenti a quella che è la data di scadenza. Oggi siamo a più di 60 giorni e 60 giorni per un’epidemia come quella di Covid-19 è un tempo troppo lungo. Quello che posso dire è che come sempre ci guiderà l’evidenza scientifica: analizzeremo il quadro epidemiologico, la situazione dei vaccini, la circolazione di varianti, e valuteremo come sempre facendo prevalere l’evidenza scientifica”.
“L’epidemia di Covid-19 in Europa presenta numeri in ripresa. I contagi stanno crescendo in maniera molto significativa soprattutto in alcuni Paesi europei, però c’è da dire subito una cosa con franchezza, ossia che l’alta diffusione di vaccino che c’è nei Paesi europei ci sta consentendo, soprattutto dove la percentuale è molto significativa, di rompere la catena tra il numero di contagiati e il numero di ospedalizzati e decessi”.
“Noi dobbiamo guardare con grande attenzione a questi numeri e vedere quelli dell’Italia che ha in questo momento numeri più bassi dal punto di vista epidemiologico rispetto agli altri Paesi europei. E abbiamo numeri più alti anche per le vaccinazioni. Io credo che ci sia un legame che deve spingere a fare di più e meglio. I nostri numeri sono molto positivi: in questo momento ha fatto la prima dose di vaccino l’86,4% dei cittadini in età vaccinabile. Sono numeri importanti ma noi chiediamo ancora uno sforzo”.