Una compagine politica si è battuta per sopprimerlo, un’altra lo difende fino in fondo. Fatto sta che i controlli fatti tra il 1 maggio e il 17 ottobre su coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza, durante una maxi operazione di carabinieri del comando interregionale ‘Ogaden’, con giurisdizione sulle Regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, in collaborazione con il comando Carabinieri Tutela del Lavoro, hanno dimostrato che finora lo Stato è stato frodato di ben 20 milioni di euro
Una Maxi Operazione che si è svolta tra il 1 maggio e il 17 ottobre 2021 ed che ha fatto emergere quasi 5mila irregolarità per un totale di 20 milioni di euro, è stata quella condotta da Ogaden, un squadra speciale interregionale chiamata a fare accertamenti su coloro che hanno ottenuto il Reddito di Cittadinanza. Nello specifico, 4.839sono gli irregolari, ovvero il 12% dei 38.450 nuclei familiari che ricevono il sostegno, per un totale di 87.198 persone. Ben 1.338 percettori indebiti del reddito erano già noti alle forze di polizia per altri motivi e 90 di loro hanno condanne precedenti per attività illecite di tipo associativo. Emerge che ammonta a quasi 20 milioni di euro, l’importo complessivo indebitamente versato.
Secondo l‘Inps dallo scorso 30 aprile risultavano percettori del sussidio in Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata 387.076 famiglie. Le forze dell’ordine hanno controllato 87.198 persone per verificarne i requisiti di 87.198 persone ovvero il 9,9% del totale delle famiglie beneficiarie. Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 4.839 irregolarità (pari al 12,6% dei controlli effettuati) e denunciate 3.484 persone (il 9,1% rispetto al numero dei nuclei familiari controllati). Tra i denunciati nell’intera operazione, il 60,2% sono uomini (2.097) e il restante 39,8% sono donne (1.387). Inoltre, ovvero il 59,4% dei deferiti sono cittadini italiani (2.071), non meno del 40,6% di nazionalità straniera (1.431).
Il 38,4% sono soggetti già noti alle forze di Polizia, tra cui il 2,6% (90) gravati da condanne o precedenti per reati associativi. L’azione di contrasto ha evidenziato che, nel periodo e nel territorio controllati, le irregolarità riscontrate hanno generato 19.112.615,72 di euro percepiti indebitamente.