Il divario retributivo e di spesa tra uomini e donne è un tema sempre più importante, che comincia a ricevere la dovuta attenzione. Alla luce del forte impatto di questa differenza, l’Osservatorio nazionale Federconsumatori ha svolto la ricerca mettendo a confronto entrate e spese di “genere”.
Come si può facilmente immaginare, tutti i risultati vanno a scapito delle donne: pur guadagnando mediamente il 10% in meno degli uomini, spendono di più per acquistare prodotti a loro destinati. Dei 12 settori merceologici analizzati, 7 sono più cari per le donne. Guardando invece il divario percentuale, si scopre che i prodotti da uomo sono in molti casi i più costosi. Ci sono molti esempi che mostrano differenze di prezzo sleali e insignificanti per prodotti che hanno gli stessi costi di produzione e distribuzione. Si tratta di deodoranti, prodotti per la cura del viso più costosi nelle loro versioni “femminili” (una differenza di oltre il 50%), oppure scarpe sportive e prodotti per la cura del corpo più costosi di quelli maschili. Un’altra categoria molto colpita da questo fenomeno è quella dei profumi: i profumi femminili costano il 29% in più di quelli maschili, a parità di quantità e di stessa marca.
Inoltre c’è un’aliquota IVA sugli assorbenti, che è pari al 22% standard (si applica, ad esempio, anche ai beni di lusso) ed è un costo fisso per molte donne. È in questo senso che si prevede di introdurre nella Legge di Bilancio una riduzione dell’aliquota IVA al 10%.
Dall’analisi dei redditi nei diversi settori, svolta dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, emerge che quasi tutte le differenze sono a carico del sesso femminile. La differenza più notevole tra i settori oggetto dell’indagine è nel settore dei servizi finanziari, dove il divario raggiunge il 20%. Solo nel campo dell’edilizia, dell’edilizia abitativa e dei servizi comunali, le donne hanno stipendi più alti degli uomini. (Elaborato da Federconsumatori su dati Istat e Osservatorio JobPricing).
Secondo le ultime rilevazioni (dal 2019), la disuguaglianza di genere si aggira mediamente intorno al 10% a favore degli uomini, che guadagnano in media 3.009 euro l’anno in più rispetto alle donne. Se si guarda alla differenza retributiva tra uomini e donne per categoria professionale, il livello più alto è raggiunto dai “colletti bianchi” (-9,54%).