“L’insulina è un farmaco per i saggi e non per gli stolti, siano essi medici o pazienti. Ci vuole cervello per vivere a lungo con il diabete, ma per usare correttamente l’insulina ci vuole ancora più cervello affermava Elliot Joslin, fondatore della Joslin Clinic e primo medico a diventare esperto nell’uso dell’insulina. Parole ancora valide anche dopo un secolo. L’insulina compie 100 anni e Novo Nordisk celebra la figura del diabetologo.
Frederick Grant Bunting, il pioniere della moderna diabetologia, nacque il 14 novembre 1891 ad Alliston, Ontario, Canada. A 100 anni dalla scoperta dell’insulina, Novo Nordisk Italia lancia il progetto “Insulina, 100 anni. Storie scientifiche, maschili e femminili” dedicate al diabetologo. “Perché l’insulina non è niente senza un diabetologo: non è mai l’unico farmaco, ma soprattutto l’impegno dei medici che si prendono cura dei propri pazienti”, ha spiegato Drago Vuina, amministratore delegato e vicepresidente di Novo Nordisk Italia, illustrando la visione.
Secondo la quale l’azienda danese, nata nel 1923 sull’onda della scoperta dell’insulina, intendeva celebrare questo evento, che segna non solo lo sviluppo del farmaco, ma anche la nascita della disciplina della medicina e del medico specialista.
Il progetto presentato oggi ha voluto raccontare. Attraverso la testimonianza diretta dei diabetologi italiani, la storia di uomini e donne che, giorno dopo giorno, contribuiscono al rilancio della ricerca di Frederic G. Banting. Da giugno invita gli specialisti italiani a inviare parole, immagini o video attraverso la piattaforma digitale creata per il caso, esprimendo la loro esperienza quotidiana nella cura della malattia. Il risultato è un video natalizio che riassume le sfide quotidiane, le relazioni con i pazienti e le prospettive offerte dalle nuove terapie e dalle nuove tecnologie sulla base delle evidenze raccolte.
Annamaria Colao, Presidente Società italiana di endocrinologia (Sie) afferma: “Stiamo celebrando un momento storico in cui la scienza ha fatto enormi passi in avanti. Grazie all’intuizione di due uomini e grazie agli esperimenti anche sugli animali, milioni di bambini, uomini e donne con diabete, sono sopravvissuti. La scoperta dell’insulina non è importante solo per la cura del paziente, ci fa riflettere anche sulla metodologia della ricerca scientifica. Pur avendo poche tecniche a disposizione, la ricerca può portare a cose straordinarie grazie all’intuito e al coraggio dei ricercatori”.
“Tutti i professionisti della salute che operano in diabetologia dovrebbero essere grati per essere stati spettatori, ma anche attori, dell’incredibile storia della terapia insulinica, un vero miracolo della scienza medica. Così come lo siamo noi diabetologi, ogni paziente dovrebbe essere consapevole di come tutto è iniziato, di come si è evoluto e di cosa ci aspetta in futuro. La storia della insulina, dopo 100 anni, non è conclusa. Siamo pronti per ‘scrivere’ nuovi, inimmaginabili, capitoli“, ha evidenziato Paolo Di Bartolo, presidente Associazione medici diabetologi (Amd).
“Celebriamo i 100 anni dalla scoperta dell’insulina. Una data molto importante – ha commentato Franco Grimaldi, presidente Associazione medici endocrinologi (Ame) – Fortunatamente disponiamo oggi di insuline sempre più maneggevoli, che mimano sempre più la risposta fisiologica. Sono stati fatti passi enormi in questo campo, ma ricordiamo che solo grazie al lavoro di team che coinvolge sempre diabetologo, infermiere e dietista si ottengono i risultati migliori. La persona con diabete va educata, sostenuta e rimotivata continuamente, grazie al lavoro di squadra”.