In attesa della riforma fiscale, che tra i punti fondamentali prevede un taglio strutturale del cuneo fiscale, arrivano nuove risorse europee di emergenza per abbassare il costo del lavoro, con un taglio dei contributi previdenziali.
Nell’ambito del pacchetto di 4,7 miliardi di euro stanziato per l’Italia dalla Commissione Ue, c’è infatti una parte significativa, pari a 2,7 miliardi di euro, destinata a ridurre le indennità che i datori di lavoro devono pagare. I fondi aggiuntivi, sottolinea la commissione di Bruxelles, aiuteranno “a tutelare i posti di lavoro nelle piccole imprese nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna”. L’Italia utilizzerà 2,7 miliardi di euro per ridurre del 30% le tasse pagate dai datori di lavoro sui contributi previdenziali. Le piccole imprese delle regioni meridionali beneficeranno di tale riduzione se il lavoratore mantiene l’occupazione per almeno nove mesi successivi al periodo per il quale viene richiesto l’insediamento.
I nuovi fondi si aggiungono anche alle altre agevolazioni esistenti per ridurre gli oneri contributivi, come l’assunzione agevolata di giovani fino a 36 anni prevista dalla Legge di Bilancio 2021 (per le assunzioni nel biennio 2021-2022, la trasformazione dei contratti a termine nei contratti a tempo indeterminato).
Le possibili agevolazioni sono rimaste a lungo sospese in attesa del semaforo verde da parte dell’UE che doveva approvare l’esenzione contributiva al contratto di riassunzione recentemente avviata, degli incentivi IO Lavoro fino ad esaurimento fondi, dell’esenzione della quota per le donne vittime di violenza, anch’essa appena uscita. Per le assunzioni di donne è prevista anche l’esenzione del 100% entro il limite di 6.000 euro annui, per il biennio 2021-22, anche in questo caso previa autorizzazione della Commissione Europea.
Nel prossimo articolo parleremo di altre opportunità per le aziende che vogliono assumere ovvero ci soffermeremo sui nuovi fondi del React EU, fondi che vanno ad integrare le risorse destinate all’Italia per il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.