Divario retributivo di genere in Italia: Nel mercato del lavoro, il divario retributivo discrimina le donne con differenze salariali a due cifre.
Qual è la differenza salariale c’è tra uomini e donne in termini di opportunità, occupazione e prospettive di carriera? Quanto guadagnano le donne rispetto ai loro colleghi maschi? Perché?
Le risposte a questi interrogativi sono nel Rapporto intitolato “Gender Gap Report 2021” stilato dall’Osservatorio JobPricing che ha rilevato che il divario di genere è cresciuto del 37% nel 2020 rispetto all’anno precedente. Politicamente ed economicamente, gli squilibri sono grandi e l’emergenza sanitaria ha inciso negativamente sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, allargando il divario salariale e causando la perdita di posti di lavoro per milioni di donne in tutto il mondo. In Italia le differenze tra uomini e donne sono evidenti, in primo luogo, in termini di partecipazione alla vita economica e lavorativa: gli indicatori peggiori si riferiscono alla percentuale di donne manager (38,5% in Italia e 34,9% nel mondo), parità salariale (53,3% in Italia e il 62,8% nel mondo) e la distribuzione ineguale del reddito e della ricchezza. In particolare, l’Italia si colloca al quinto posto tra i Paesi OCSE in termini di differenza oraria tra i due sessi: per le donne italiane è di circa 5 ore al giorno contro le 2,5 ore degli uomini
Guardando al dettaglio del divario retributivo di genere in Italia, per lo stesso lavoro, l’Osservatorio ha registrato un divario calcolato sulla base del RAL annuo equivalente a tempo pieno (FTE) pari all’11,5%, che è del 12,8% comprensivo di RGA (remunerazione globale annua). Iil divario aumenta aumentando il livello di istruzione (non laureati 10,4%, laureati 30,4%) e con l’età anagrafica: oltre i 55 anni i lavoratori maschi sperano del 30% il salario delle colleghe donne.