L’Italia digitale sta diventando sempre più competitiva a livello globale: grazie agli investimenti e alle best practice, soprattutto nell’ultimo anno, durante il quale ha scalato la classifica dei paesi del G7, passando da ultima alla seconda posizione
Lo afferma il Rapporto sullo sviluppo digitale 2021, elaborato dal Centro europeo per la competitività digitale della Business School ESCP, che misura il potenziale di trasformazione e progresso digitale in 137 paesi negli ultimi tre anni. Se all’interno del G20 la Cina è riuscita ad avanzare ulteriormente, diventando il primo Digital Riser, seguita dall’Arabia Saudita (+169 posizioni), allora nel girone dei sette Canada, Italia e Francia sono stati i più dinamici. Al contrario, nel periodo dal 2018 al 2020 si registra una significativa perdita di posizioni di altre superpotenze mondiali, tra cui Stati Uniti (-72 posizioni), Giappone (-190 posizioni) e Germania (-176 posizioni), tornate in la penultima posizione nel G7.
Secondo Philip Meissner, Direttore del Centro europeo per la competitività digitale presso la sede della International Business School a Berlino, nonostante il campanello d’allarme del covid, il digitale non è ancora una priorità per molti governi, ma il modo in cui i governi gestiranno la transizione digitale delle loro economie determinerà in gran parte la loro competitività nei prossimi decenni.
L’Europa sta attraversando una trasformazione a due velocità, come evidenziato dal Rapporto sulla connettività digitale 2021, pubblicato dal Centro all’inizio di luglio. “Tuttavia, i risultati mostrano anche che il cambiamento può avvenire rapidamente se vengono prese le misure giuste”, afferma Christian Pönsgen, che ha guidato lo studio con Meissner. Un buon esempio è l’Italia, che può passare dallo svantaggio alla vetta della classifica in soli dodici mesi grazie alle misure specifiche proposte dall’attuale governo. Il rapporto, in particolare, mette in evidenza tre iniziative che hanno segnato un cambio di passo:
- la creazione della Repubblica Digitale, promossa dal Ministero dell’Innovazione Tecnologica, e la trasformazione digitale per colmare il gap culturale digitale esistente nella popolazione italiana per sostenere massima integrazione digitale e contribuire all’educazione dei cittadini sulle tecnologie del futuro;
- la promulgazione dell’Italian Startup Actun nuovo quadro normativo che definisce un insieme di criteri di selezione per identificare nuove imprese innovative e rafforzare l’ecosistema delle startup;
- il sostegno alla formazione a distanza, all’imprenditorialità e all’innovazione (in particolare blockchain, intelligenza artificiale e Internet delle cose) con significativi investimenti mirati.