Martedì 25 febbraio sarà sciopero nazionale di 24 ore di tutto il personale delle società e compagnie del trasporto aereo. Lo sciopero, proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo, è il terzo stop nazionale dal luglio scorso, cui si aggiungono gli scioperi di numerose aziende del settore.
Le ragioni dello sciopero
I sindacati hanno annunciato la protesta a causa della “grave crisi che imperversa nel settore e il proliferare di situazioni di pesante crisi industriale”, come Air Italy e Alitalia. A questo si aggiunge il nodo dell’annullamento del finanziamento del Fondo di solidarietà del trasporto aereo che contribuisce ad integrare i redditi dei lavoratori posti in ammortizzatore sociale.
Voli cancellati e orari garantiti
Alitalia ha cancellato circa 350 voli. Sul sito della compagnia sono pubblicate in dettaglio tutte le tratte cancellate: 313 nella sola giornata di martedì, una ventina nella serata del 24 e un’altra ventina nella prima mattinata del 26 febbraio. Opereranno invece regolarmente, fa sapere Alitalia, i voli di martedì nelle fasce garantite dalle 7:00 alle 10:00 e dalle 18:00 alle 21:00.
Per limitare i disagi dei passeggeri, Alitalia ha attivato un piano straordinario che prevede l’impiego di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali.
Air Italy invece, in liquidazione, fa sapere che oltre ai voli garantiti nelle fasce orarie dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21, opererà con i voli l’IG656 Catania-Milano e l’IG901 Milano-New York. La compagnia aerea ricorda che i voli previsti tra l’11 febbraio e il 25 febbraio incluso sono operati da altri vettori.
Crisi Alitalia, cosa succederà
Sappiamo che le rotte Alitalia per Santiago del Cile e Seul saranno presto chiuse, e non saranno rinnovati gli onerosi contratti di leasing che vedranno uscire dalla flotta un Airbus 321 nel mese di marzo, due Airbus 330-200 in aprile e un Boeing 777-300Er a giugno.
La partita Alitalia si gioca di fatto su due campi diversi: quello strettamente legato al riassetto societario e alle strategie operative possibili e quello sul fronte europeo comunitario.
Il faccia a faccia tra il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e la commissaria UE Margrethe Vestager, non ha chiarito se Bruxelles finirà per considerare aiuto di Stato l’ultimo finanziamento in ordine di tempo di 400 milioni di euro, concesso dal Governo Conte per consentire alla compagnia aerea di proseguire le attività e al commissario Giuseppe Leogrande di svolgere le azioni propedeutiche alla nuova fase.
La sostanza è che si dovrà necessariamente aumentare il numero dei 1.020 lavoratori in cassa integrazione.
Crisi Air Italy, quale futuro
L’incontro tra i rappresentanti dei lavoratori Air Italy e il liquidatore Maurizio Lagro non si è concluso nel migliore dei modi. Mentre molti speravano di trovare un punto di incontro, o per lo meno di ricevere buone notizie, Lagro ha confermato che la compagnia è intenzionata a procedere con i licenziamenti dei dipendenti in organico. E la protesta dei lavoratori è esplosa.
Circa 1200 lavoratori rischiano di perdere il posto. Di questi, 200 circa lavorano per Meridiana Maintenance negli hangar dell’aeroporto di Olbia dove viene effettuata la manutenzione degli aerei. Un altro centinaio sono amministrativi impiegati nella palazzina della compagnia aerea, sempre a Olbia. Altri 120 sono impegnati nei call center e si tratta in gran parte di giovani donne. Il resto è rappresentato da personale di cabina e piloti.
Ma mentre per i tecnici e, soprattutto, i piloti è più semplice trovare un nuovo impiego, discorso diverso, purtroppo, è quello per impiegati e lavoratrici dei call center.
Qatar Airways, azionista di minoranza, dal canto suo ha già fatto sapere che non ha più interesse nell’investire in Air Italy e in nessun altro progetto nel trasporto aereo in Italia, poiché il suo committment era esclusivamente legato all’operazione Air Italy, sulla base del business plan approvato con l’azionista di maggioranza Alisarda.
Articolo originale di Quifinanza.it.