E mentre l’Europa chiude in rosso, non fa meglio la Borsa Usa. Preoccupa e penalizza la variante Delta anche se non aumentano le ospedalizzazione e sale il numero dei vaccinati
Giornata nera per le Borse e per la moneta dell’U.E. L’ euro sotto quota con cambio a 1,1774 dollari e a 129,23 yen mentre il dollaro ne vale 109,77. Non è però la fonte di preoccupazione più grande, l’attenzione di oggi cade invece sul petrolio: il Wti (di agosto) scende dello 2,26% a 70,19 dollari al barile, mentre il petrolio Brent (settembre) scende del 2,6% a 71,67 dollari. Il calo del greggio si verifica dopo che i Paesi dell’Opec+ hanno concordato di allentare ulteriormente i tagli all’offerta di petrolio a partire da agosto e di estendere un patto generale di gestione dell’offerta fino alla fine del 2022.
Il panorama mondiale preoccupa non poco e la geopolitica connessa alla finanza mostra un mondo preoccupato e non pronto a ripartire: la crisi sanitaria in Giappone, mentre si avvicinano le Olimpiadi di Tokyo e l’addio alle restrizioni nel Regno Unito nonostante si ha una media di quasi 50mila nuovi casi al giorno. Wall Street segue la sorte delle Borse Europee e oggi è in forte calo. Non penalizza la finanza Usa solo la variante Delta ma anche i timori sull’inflazione e il calo di fiducia dei consumatori.
I mercati temono una replica delle chiusure nonostante la campagna di vaccinazione e nonostante gli scarsi dati relativi ai ricoveri. Il covid c’è ancora e fa paura ma la ripartenza è doverosa per l’economia mondiale. L’attenzione di Wall Street si concentra sui titoli di Royal Caribbean, United Airlines, ma anche Delta e American Airlines. Il settore viaggi è il crisi e lo dimostra il flusso di investimenti e vendite dei titoli legati a questo settore in grande sofferenza, settore che avrebbero dovuto beneficiare maggiormente delle riaperture ma che stenta a vedere la luce a causa nei dati sui contagi.