È dotato di un impianto nucleare in grado di abbattere una portaerei o addirittura un’intera città: è Belgorod, il più grande sottomarino costruito negli ultimi 30 anni e varato ieri.
Lo stesso Putin lo ha voluto inaugurare in un momento in cui le tensioni tra Russia e Regno Unito sono aumentate drammaticamente per lo schianto del cacciatorpediniere britannico HMS Defender nel Mar Nero. Il sottomarino nucleare più innovativo e pericoloso della Russia ha fatto il suo primo viaggio in mare dopo essere stato varato nell’aprile 2019.
Il K-329 Belgorod ha una lunghezza di 178 metri, una larghezza di 15 metri e un dislocamento di circa 19.000 tonnellate, ma è proprio il suo utilizzo che lo rende pericoloso per l’Alleanza Atlantica. La nuova risorsa russa combina efficacemente la funzione di “nave madre” con la capacità di schierare piccoli sottomarini o ROV in grado di raggiungere profondità molto elevate, compresa la capacità di sabotare i cavi sottomarini e l’uso di armi speciali con sei siluri semoventi e una testata nucleare Poseidon. Il sottomarino è gestito dalla Marina Militare per conto della Direzione Generale per la Ricerca Subacquea (GUGI), che è anche coinvolta nello sviluppo di navi speciali come l’AS-15 oppure l’A-12, che ha subito un grave incidente nel luglio 2019.
Non a caso il nuovo gigantesco sottomarino nucleare ha flottato per la prima volta in acque aperte, pochi giorni dopo le tensione con l’ U.K. nel Mar Nero che ha visto coinvolto un cacciatorpediniere della Royal Navy. Un chiaro esempio della posizione russa nella geopolitica europea. Belgorod, riporta il New Zealand Herald, che si crede sia il più grande sottomarino sviluppato in tutto il mondo in 30 anni, è stato provato nel Mar Bianco durante il fine settimana, secondo i media statali russi. Una volta finiti i test, la nave sarà già in grado di lanciare attacchi nucleari armata con i suoi sei siluri intercontinentali Poseidon.