La conoscenza sinonimo di libertà, di possibilità e movimento. La scuola una grande opportunità e un diritto a tutte le età e per tutte le culture
Verso la fine del secolo scorso, nelle scuole italiane serali cominciarono a registrarsi persone dai cognomi strani e dai volti inconfondibili, avamposti di quell’ondata migratoria che solo in parte compensava il calo demografico – prima nei corsi di alfabetizzazione e poi per il conseguimento del diploma di maturità presso il Cpia (Centri di Educazione degli Adulti), passando anche per corsi serali presso istituti tecnici e corsi professionali. Le scuole serali sono state e saranno una grande opportunità di coesione e integrazione.
La scuola è tornata agli immigrati come potente strumento di integrazione, offrendo agli adulti modelli e conoscenze indubbiamente utili per trovare lavoro, ma soprattutto per ottenere pubblico e cittadinanza. E anche oggi riconferma il suo potere: i CPIA infatti sono frequentati principalmente da stranieri perché i cittadini italiani hanno quasi tutti un diploma di scuola media superiore. Nei corsi CPIA ci sono tanti giovani stranieri, anche minorenni con o senza famiglia, che vanno a scuola almeno 3 o 4 ore al giorno, imparando non solo la lingua, ma, soprattutto, le conoscenze di base necessarie per esercitare il diritto di scegliere il proprio futuro. Sono volenterosi e competitivi, abituati ad impegnarsi notte e giorno per raggiungere le mete.
Proprio il loro desiderio di migliorarsi e iniziare una scalata sociale ha portato ad un’ondata di nuovi corsi serali nelle scuole secondarie con un duplice effetto: l’età media degli studenti di origine italiana è in diminuzione e il numero di stranieri adulti è in aumento. Il primo fenomeno è associato ad un aumento del numero di abbandoni scolastici, che non avendo terminato gli studi, cercano di correggere l’errore frequentando le scuole serali. Gli italiani adulti non hanno più molte motivazioni per farlo, perché le carriere aziendali si costruiscono diversamente. Gli stranieri più motivati invece usufruiscono di un’istruzione gratuita sconosciuta nel loro paese di origine, vengono a scuola e imparano non come funziona la macchina in cui trascorreranno la loro giornata lavorativa, ma le basi scientifiche e tecniche di ciò che vorrebbero fare e gettano le basi per il futuro.
Un fenomeno in crescita che mostra come il mondo del lavoro del domani sarà più competitivo e richiederà più preparazione e conoscenza.