Secondo Unaitalia, la carne bianca è la più consumata dagli italiani, con un fatturato di 5,7 miliardi di dollari. Boom per il consumo di uova, consumate 216 a persona.
Il Covid non ferma l’aumento dei consumi delle carni bianche anzi questa pietanza rappresenta il 35% del mercato in volume ed è ancora la più acquistata dagli italiani, seguita da quella bovina (33%) e suina (21%). In aumento anche gli acquisti domestici (+10% in valore e +7,7% in volume per il 2019), e il consumo pro capite ha raggiunto i 21,5 kg (+1,93%). Ad illustrare i dati sul settore avicolo, il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini, nel corso di una riunione di Unaitalia, la cui presidenza è stata confermata oggi per il prossimo triennio. Nel 2020 sono in crescita sia il fatturato commerciale (+3,82%) che si è attestato a 5.700 milioni di euro (4.560 milioni di carni e 1.155 milioni di uova), sia la produzione di carni bianche (in 1.389,9mila tonnellate +1,8% nel 2019) e uova (12,3 miliardi, + 0,7%). Le dinamiche migliori si sono evidenziate, in primis, per la carne di tacchino (+4%, 313mila tonnellate), seguita da quella di pollo (+1,68%) e che rappresentano il 74% della produzione di carni bianche.
Confermata la tendenza al rialzo della spesa anche nel primo trimestre 2021: +1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (dati Ismea). Ciò è dovuto alla parziale trasformazione dei consumi fuori casa in consumi interni, unita al valore aggiunto dei prodotti. Ottimi risultati anche per le uova: dopo il boom del blocco, il segmento più dinamico della spesa italiana si conferma al +14,5% (dati Ismea-Nielsen).
Oggi si consumano circa 12,9 miliardi di uova, ovvero 216 a persona (+ 3,23% per il 2019), e in misura crescente, e sempre più da galline allevate a terra (+21,1%), all’aperto (+13,4%) e da allevamenti bio (+4%) (elaborazioni dati Ismea-Nielsen Market Track). E le stime 2021 parlano di una produzione stabile, con una lieve crescita, nell’ordine del 0,3% a volume.