Si celebra oggi, 24 maggio 2021, la giornata dedicata al “terapista occupazionale” istituita da AITO ( Associazione Italiana Terapisti Occupazionali). Il focus dedicato all’edizione 2021 è proprio il ruolo importante che ha giocato questa figura durante la pandemia da Covid-19. La terapia occupazionale è una professione sanitaria che consente alle persone di partecipare alle attività di vita quotidiana al meglio delle loro capacità nonostante la loro condizione, la progressione della malattia e i limiti dovuti ad invalidità causate da alcune patologie.
Ne ha fatto di strada questa figura medica dal lontano 1997 quando fu istituita con il DECRETO 17 gennaio 1997, n. 136 sottoscritto dal Ministro Bindi.
La Giornata dedicata al Terapista Occupazionale vuole proprio celebrare questa figura la cui mission è garantire una buona qualità di vita della persona il più allungo possibile e soprattutto preservare, nei limiti dei deficit causati dalla patologia, un maggior grado di autosufficienza.
Dal sito dell’AITO si legge: “Partendo dall’attenta analisi delle competenze del Terapista Occupazionale nei domini di partecipazione (ICF), a quelle degli ambiti nella formazione universitaria, è venuto fuori un quadro di essenzialità della nostra figura professionale nel progetto riabilitativo. Sottolineato dalla necessità della interdisciplinarietà nella riabilitazione intensiva ed estensiva tra le figure professionali, al fine di dare al progetto le caratteristiche proprie del recupero, finalizzato alla ripresa dei ruoli occupazionali. Questo concetto è stato, poi, ampiamente dimostrato con i casi clinici riportati dai colleghi T.O. che hanno evidenziato l’indispensabilità dell’intervento di T.O., nella presa in carico del paziente, sia all’interno della struttura, con un valido setting terapeutico, ma soprattutto riportando le competenze acquisite, sul territorio, quindi la necessità di intervenire nell’adattamento degli spazi domiciliari, lavorativi o scolastici e negli spostamenti esterni, al fine di poterli gestire autonomamente.
Molto interessante è stato anche avere avuto la certezza che l’intervento del T.O. che di solito viene inserito in un contesto abilitativo o riabilitativo, possa invece avere necessità di intervento, nella prevenzione. Un intervento competente, potrebbe limitare o addirittura azzerare quei danni che possono consolidarsi con comportamenti scorretti sia nell’ambiente scolastico che lavorativo”.