Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha firmato e finalmente sono chiare e soprattutto on-line le istruzioni per richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Sostegni. Ma attenti potrete farlo solo fino al 28 maggio, quindi segnate in rosso la data sul calendario e ricordate che avete sono 10 giorni di tempo. Il modello e le istruzioni possono essere facilmente consultati e compilati attraverso internet accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate. Il contributo richiesto giungerà direttamente sul conto corrente della persona che ne ha fatto richiesta o potrà essere utilizzato come credito d’imposta in compensazione. I requisiti per accedere a questa forma di sostegno sono semplici: aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro e aver registrato nel 2020 un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi rispetto al 2019 di almeno il 30%.
Quale sarà il valore del contributo?
L’importo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra la fatturazione e le commissioni mensili medie per il 2020 e la fatturazione e le commissioni mensili medie per il 2019 secondo questo schema riepilogativo:
- 60% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 100mila euro;
- 50% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 100mila euro fino a 400mila;
- 40% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 400mila euro fino a 1 milione;
- 30% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 1milione di euro fino a 5 milioni;
- 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 5 milioni di euro fino a 10 milioni.
In ogni caso è garantito un contributo minimo di almeno 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per gli altri. In nessun caso il contributo riconosciuto potrà superare i 150.000 euro. Il nuovo contributo, come i precedenti bonus, è esente da imposta sia per quanto riguarda l’imposta sul reddito che per l’IRAP, e non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi.
Se appartenete dunque ad una delle categorie sotto elencate e non l’avete ancora fatto accedete leggete bene le istruzioni per compilare la domanda sul sito ufficiale.
Come indicato dal “Decreto Sostegni”, il nuovo contributo a fondo perduto può essere richiesto dai soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione e di reddito agrario, titolari di partita Iva residenti o stabiliti nel Territorio dello Stato, che nel secondo periodo di imposta precedente al periodo di entrata in vigore del decreto abbiano conseguito un ammontare di ricavi o di compensi non superiore a 10 milioni di euro. Inoltre, il contributo spetta anche agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali. Sono invece esclusi dalla fruizione del bonus i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del Decreto (23 marzo 2021) o che abbiano attivato la partita Iva successivamente (a partire dal 24 marzo 2021), gli enti pubblici (art. 74 del TUIR), gli intermediari finanziari e le società di partecipazione (art. 162-bis del Tuir).