Man mano che telefoni e computer diventano più esigenti, i produttori sono alla ricerca di chip potenti che consumano meno energia. Ora, IBM ci offre uno sguardo al futuro con il primo chip da 2 nm al mondo, che vanta 05% di prestazioni migliori e utilizza il 75% di energia in meno rispetto ai migliori chip a 7 nm.
Sviluppato solo quattro anni dopo che IBM ha annunciato i suoi chip da 5 nm, il nuovo chip da 2 nm si adatta a 50 miliardi di transistor su una cialda delle dimensioni di un’unghia. Molti dei suoi componenti sono più piccoli dei filamenti di DNA, grazie all’ausilio della nuova tecnologia Extreme Ultra Violet (EUV).
Secondo IBM, il nuovo design a 2 nm potrebbe portare a telefoni con una durata della batteria di quattro giorni, ridurre l’impronta di carbonio dei data center, aumentare la potenza di elaborazione dei laptop e sbloccare una nuova generazione di AI.
Chiunque abbia familiarità con la transizione di Apple ai processori M1 a 5 nm sa che questi chip super piccoli ed efficienti sono rivoluzionari. Tuttavia, i prodotti con chip a 2 nm potrebbero non arrivare fino al 2027 (in base a un’ipotesi plausibile di Intel). A quel punto, i consumatori potrebbero già abituarsi a chip a 5 nm e 3 nm, quindi i vantaggi di 2 nm potrebbero non essere così ovvi.
In ogni caso, IBM non sarà quella che produrrà i nostri chip a 2 nm. Il gigante informatico è più un laboratorio di ricerca al giorno d’oggi, che produce nuove tecnologie invece di vendere prodotti. I partner di IBM, ovvero Samsung e Intel, saranno probabilmente i primi a beneficiare di questa tecnologia.
Fonte: IBM tramite Liliputing