AGI – Ristori per circa tre milioni di imprese che hanno subito una perdita di fatturato di almeno il 30%, un’indennità una tantum per i lavoratori stagionali di 2.400 euro, oltre 3 miliardi per la proroga della cassa integrazione, 5 miliardi per il piano vaccinale che consentirà di somministrare le dosi in farmacia e altri 3 miliardi per gli enti locali. E’ l’ossatura del decreto Sostegni atteso in Consiglio dei ministri domani pomeriggio, ma restano ancora due incognite: la cancellazione delle vecchie cartelle nel magazzino fiscale e la proroga dello stop dei licenziamenti. Temi sui quali sarà probabilmente lo stesso premier, Mario Draghi, a trovare una mediazione.
Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha cercato di preparare il terreno in vista del Cdm di domani incontrando prima i capigruppo della maggioranza, insieme al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico d’Incà, e poi gli enti locali, con il ministro Mariastella Gelmini. Il provvedimento assorbirà tutto il plafond di 32 miliardi dell’extra deficit approvato a gennaio lasciando circa 500 milioni per le modifiche parlamentari: le Camere avranno infatti a disposizione due letture piene per correggerlo. Tuttavia molti interventi sono destinati a rimanere fuori e saranno rinviati al secondo round di aiuti che sarà finanziato con il nuovo scostamento di bilancio ad aprile.
Cambia la complessa macchina dei ristori che dice addio ai codici Ateco. Sul piatto 11 miliardi di euro per risarcire circa tre milioni di partite Iva, tra imprese e professionisti, con fatturato fino a 10 milioni di euro c
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