AGI – Se c’è un settore che la pandemia di Covid ha fatto crescere è quello delle aste immobiliari, che negli ultimi sei mesi del 2020 sono state protagoniste di un vero e proprio boom, con una crescita del 63,5% del numero di case all’asta.
Parliamo di 15.146 procedure rilevate a fine anno a fronte delle 9.262 del precedente mese di luglio, secondo i numeri diffusi dal rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea, presentato questa mattina in Senato.
Un mercato che vale 1,5 miliardi di cui, tolte le spese per le procedure, sono circa 1,4 miliardi destinati alle banche. Si può approssimare a circa 160 milioni di euro il valore degli introiti per l’Erario con l’imposta di registro.
Stimabile in circa un miliardo, invece, l’ammontare delle ristrutturazioni che seguiranno l’acquisizione degli immobili. In questo caso, le entrate per le casse dello Stato tra Iva e tasse possono essere quantificate in circa 270 milioni.
E nell’ultimo semestre dell’anno del Covid a essere pignorati e finire all’asta non sono state solo abitazioni, ma anche 4 castelli, 15 ospedali, 8 teatri e ben 17 conventi.
“Al fatto che un
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