AGI – Disclosure Project), organizzazione internazionale non-profit che aiuta imprese e città a rendicontare e a divulgare il proprio impatto climatico, nel corso del workshop annuale organizzato dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) “Methodologies and Tools to Evaluate the Financial Impact of Climate-Related Risks and Opportunities” a cui hanno partecipato rappresentanti di centri di ricerca, di società di consulenza e di imprese che hanno sviluppato e sperimentato metodi di analisi per la valutazione del rischio climatico. Si tratta della cosiddetta climate-related financial disclosure (lanciata dal Financial Stability Board nel 2017), da tempo oggetto di studio da parte dei ricercatori FEEM.
“Sono ormai tre anni – ci dice Stefano Pareglio, Coordinatore scientifico del Programma di ricerca “Firms and Cities Transition towards Sustainability”, promotore dell’evento – che, in autunno, organizziamo in Fondazione un incontro internazionale dedicato a questo tema. È un appuntamento al quale partecipa un network ormai consolidato di imprese, ricercatori e analisti, interessati a questo argomento. Siamo davvero lieti di essere riusciti a dare visibilità a una tematica che ora è al centro dell’attenzione di istituzioni, legislatori, regolatori e dunque delle imprese e della comunità finanziaria”.
Il tema della valutazione del rischio associato ai cambiamenti climatici è però una questione non facile da affrontare, soprattutto se riferita all’attività di una singola impresa. Molte aziende sono oggi impegnate nel comprendere quale sia la componente di rischio che grava sui loro asset o sui loro mercati, e per far ciò, ricorrono alle linee guida della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD, 2017) e alla versione aggiornata delle Linee guida non vincolanti sulla rendicontazione non finanziaria della Commissione Europea (NBG, 2019). Allo stesso tempo, gruppi di riflessione, centri di ricerca e fornitori di dati hanno proposto diverse metodologie e approcci per eseguire tali valutazioni, ampliando notevolmente lo spettro degli strumenti disponibili.
Il workshop organizzato dalla Fondazione ha avuto come scopo quello di offrire una panoramica sulle metodologie sviluppate, sul loro funzionamento e sulla relativa affidabilità, offrendo un terreno di confronto ad aziende e società in termini di gestione del risparmio, per individuare i benefici che derivano dall’utilizzo di tali metodologie, e identificare anche le difficoltà e le barriere che riscontrano nell’adozione delle stesse.
La rendicontazione è importante ma complessa
“I rischi derivanti dal cambiamento climatico – spiega Riccardo Spani, Ricercatore del Programma di ricerca “Firms and Cities Transition towards Sustainability” di FEEM – sono sempre più rilevanti per le imprese, soprattutto quelle quotate, e per gli operatori finanziari. Le prime sono esposte rispetto alla loro operatività, che potrebbe subire battute d’arresto, e sono dunque chiamate a intraprendere un rapido processo di transizione
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