Sono molti gli aiuti messi in campo dal Governo a supporto delle famiglie: tra questi c’è anche il sussidio per le mamme casalinghe disoccupate o che non raggiungono un certo reddito.
Per tutte le mamme casalinghe disoccupate, è in arrivo il sussidio INPS da 1.700 euro, ed è pensato soprattutto per incentivare la natalità che negli ultimi anni è in netto calo.
L’assegno INPS sarà suddiviso in cinque rate mensili, e si potranno richiedere direttamente presso il Comune di residenza, entro e non oltre i sei mesi dalla nascita del bambino, o dall’arrivo in famiglia se si tratta di adozione.
Quali sono i requisiti per accedere all’assegno INPS per le mamme casalinghe
Per ogni sussidio messo a disposizione dal Governo, ci devono essere dei requisiti certificati che rendono idonea la richiesta. Per l’assegno che sarà erogato in cinque rate mensili di 348,12 euro, e l’ISEE non dovrà superare i 17.416 euro anni.
I versamenti potranno essere fatti tramite bonifico bancario o direttamente alla persona che lo richiede e l‘assegno spetterà ad ogni figlio. Si prende in esempio due gemelli, in questo caso l’assegno raddoppia, o nel caso si adottano più bambini.
Potranno accedervi tutte le mamme italiane e non (in quest’ultimo caso con regolare permesso di soggiorno), che abbiano versato dei contributi INPS per almeno tre mesi, nei nove mesi precedenti alla gravidanza, oppure anche in caso di licenziamento o dimissioni entro i diciotto mesi antecedenti alla gravidanza.
Inoltre, il sussidio può essere richiesto anche dal padre del nascituro, se rimasto vedevo, in caso di abbandono da parte della madre o per l’affidamento totale del minore.
Qual è la documentazione da presentare al comune di residenza e quando viene erogato il sussidio
La documentazione per accedere al bonus la fornisce direttamente il comune di residenza, mentre bisogna presentare l’ISEE e un’autocertificazione che dichiari (residenza, cittadinanza, permesso di soggiorno nel caso di extracomunitaria); inoltre, se si percepisce l’assegno di maternità, bisogna dichiararne l’importo.
Dopo aver presentato la domanda al Comune di residenza, e atteso i tempi dovuti, (solitamente un mese), se la domanda verrà accettata, l’ente che erogherà il sussidio è l’INPS, che effettuerà un accredito ogni mese per cinque mesi.
Il bonus può essere rivolto anche alle mamme che lavorano: nel caso in cui si percepisce l’indennità di maternità inferiore all’importo del sussidio, (348,12 euro al mese) si può aver accesso a quest’ultimo in misura ridotta.