Iniziata la 78esima edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia che si svolgerà dal 01 settembre all’11 settembre. Nove minuti di applausi per “È stata la mano di Dio” di Sorrentino
Il 78° Festival Internazionale del Cinema è organizzato dalla Biennale di Venezia e si sta svolgendo al Lido di Venezia dal 1 all’11 settembre 2021. Il festival è ufficialmente riconosciuto dalla FIAPF (Federazione Internazionale delle Associazioni dei Produttori Cinematografici). La mostra, arrivata ormai alla sua 78esima edizione, mira a promuovere la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, spettacolo e industria in uno spirito di libertà e dialogo. Questa sezione è dedicata all’espansione delle operazioni di recupero dei film classici per favorire una migliore comprensione della storia del cinema, in particolare a beneficio del pubblico giovane. La selezione ufficiale comprende le sezioni “Venezia 78”, “Fuori Concorso”, “Orizzonti”, “Biennale Collegiata – Cinema”.
Il programma completo degli eventi per questo 3° giorno è stato molto fitto:
- Alle 16:15 è iniziata la proiezione di “Spencer” di Pablo Larraín
- Alle 22:00 sarà la volta “The Lost Daughter” di Maggie Gyllenhaal.
- Fuori concorso, “Dune” di Villeneuve (18.45).
- Alle 14 e alle 15 gli italiani “Luna piena” di Isabella Torr, “Mondocane” di Alessandro Celli con Alessandro Borghi e “Californie” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman.
Ieri è stato presentato “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino accolto da 9 minuti di applausi. La pellicola del regista partenopeo, in lizza per il Leone d’oro, è in concorso in grande competizione con l’atteso «The Power of the Dog» di Jane Campion. Straordinario momento del Festival è stata la consegna del Leone d’oro alla carriera a Roberto Benigni, a cui è seguita una masterclass dell’attore e regista toscano. Benigni pronuncia una delle dediche più belle degli ultimi anni: “Voglio dedicare qualche momento del mio discorso alla mia attrice prediletta: Nicoletta Braschi. A lei non posso nemmeno dedicarle questo premio, perché il premio è suo. Abbiamo fatto tutto insieme per quarant’anni ininterrotti di lavoro. Io conosco una sola maniera di misurare il tempo: con te e senza te”.