730 sbagliato: quando è colpa del commercialista? Nuove indicazioni AE

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(QuiFinanza.it) Ma in caso di dichiarazioni non veritiere, finalizzate all’abbattimento delle tasse, il commercialista risponde della non conformità del 730, anche se è stato il cliente a fornire le informazioni sbagliate? Sulla questione si è espressa l’Agenzia delle Entrate, provando a fare chiarezza.

Dati falsi nel 730: quando è colpa (anche) del commercialista?

Se il commercialista presenta un 730 con dei dati non corrispondenti alla realtà dei fatti, anche se è stato il cliente a richiederglielo, la sua colpa non è del tutto esclusa. A fare chiarezza su questo passaggio è proprio l’Agenzia delle Entrate che su FiscoOggi, il suo magazine, cita una recente sentenza della Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Calabria, la n. 3352 del 3 novembre 2022.

Come stabilito dal giudice, “il concorso del commercialista nella condotta delittuosa del contribuente può essere configurato con l’inserimento, da parte del professionista, nella dichiarazione dei redditi, di dati che risultino non veritieri, finalizzati all’abbattimento del reddito imponibile”. Il fatto che sia stato il cliente a richiedere l’inserimento di informazioni non veritiere e conformi, quindi, non esclude la colpa del professionista, ma tale circostanza, quanto meno, integra il requisito soggettivo della colpa.

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