730/2023 a debito non pagato: conseguenze per il contribuente

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
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(Money.it) Cosa succede in caso di modello 730 a debito non pagato? Quali sono le conseguenze per il contribuente in caso di omesso o ritardato versamento degli importi e come evitare sanzioni? Queste sono le domande che molti si pongono, ma prima è bene fare un quadro di insieme delle risultanze possibili in seguito alla presentazione della dichiarazione.

Dal modello redditi 730 possono esservi 3 esiti:

  • il contribuente/dichiarante non deve versare nulla al Fisco;
  • ha diritto a rimborsi Irpef in quanto la stessa è stata versata in eccedenza, ad esempio nel caso in cui siano state fatte valere deduzioni e detrazioni;
  • risulta il 730/2023 a debito.

In questo ultimo caso, è necessario versare i maggiori importi dovuti. Se il contribuente ha un sostituto di imposta, ad esempio il datore di lavoro o l’ente che eroga la pensione, sarà costui a dover provvedere. In caso contrario dovrà effettuare i versamenti il contribuente con 730 a debito utilizzando il modello F24.

730 a debito con sostituto di imposta e senza sostituto di imposta

Ricordiamo che la scadenza per la presentazione del modello 730/2023 è il 2 ottobre 2023 (la scadenza naturale dovrebbe essere il 30 settembre ma trattasi di un festivo), eventuali somme da debito potranno essere versate entro il termine massimo del 30 novembre 2023.

Per le somme da versare è possibile chiedere la rateizzazione con un numero massimo di 6 rate, si può usufruire del numero massimo di rate solo nel caso in cui la dichiarazione sia presentata nel primo termine di scadenza (primo pagamento 30 giugno). In caso contrario il numero di rate diminuisce.

In caso di pagamento a rate viene applicato un tasso di interesse, a partire dalla seconda rata, dello 0,33%. L’opzione deve essere esercitata nella sezione V del modello 730/2023 indicando il numero di rate di cui si vuole usufruire.

Le somme risultanti nel 730 a debito, in presenza del sostituto di imposta, sono versate dal datore di lavoro (o ente che eroga la pensione) trattenendole dal pagamento del mese di luglio. Nel caso in cui la retribuzione/pensione non sia sufficiente, gli importi saranno trattenuti anche nelle buste paga successive.

Nel caso in cui il contribuente abbia presentato il modello 730 e abbia indicato nello stesso di non avere il sostituto di imposta dovrà indicare la lettera “A” nella casella “730 senza sostituto” del frontespizio e, nella sezione “dati del sostituto” dovrà barrare la casella “mod. 730 dipendenti senza sostituto d’imposta”.

In questo caso, al verificarsi di un 730 a debito sarà tenuto a effettuare il versamento di quanto risulta con il modello F24, ma cosa succede se non si provvede al versamento delle somme dovute?

730/2023 a debito non pagato e ravvedimento operoso

Il mancato pagamento del 730 a debito può verificarsi solo in assenza del sostituto, in presenza di un sostituto infatti le somme sono trattenute direttamente dalla busta paga/pensione.
Naturalmente l’Agenzia delle Entrate cerca di recuperare le somme dovute e, attraverso il sistema sanzionatorio, cerca di ottenere gli adempimenti volontari.

La regola ge


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