Le proposte del Decreto Aiuti ter
Non scontentano nessuno ma occorre aspettare ancora un po’ per comprendere se saranno realizzabili.
Siamo comunque a buon punto: il Decreto Aiuti ter è stato approvato in Consiglio dei Ministri il 16 settembre 2022 ed è anche stato reso noto dal presidente del Consiglio Mario Draghi grazie ad una conferenza stampa dove sono stati presenti anche i ministri Franco e Cingolani.
Le risorse stanziate per la realizzazione del nuovo decreto sono pari a 14 miliardi di euro, e non hanno generato scostamenti di bilancio. Il Parlamento ha autorizzato l’Esecutivo ad utilizzare 6,2 miliardi che si sono liberati dal bilancio.
Cosa prevede il nuovo decreto?
Intanto le nuove proposte del Decreto Aiuti Tre concernono un nuovo Bonus da 150 euro per redditi fino a 20mila euro, un Bonus Sociale a 15mila euro ISEE, crediti d’imposta energetici per ristoranti e piccole imprese e bonus bollette fino alla fine dell’anno.
In particolare il Bonus da 150 euro
Potrebbe essere pagati ai dipendenti e ai pensionati direttamente dall’azienda dove sono assunti già con lo stipendio di novembre con le stesse modalità del bonus 200 euro.
Ma il nuovo bonus da 150 euro è in sintesi un sostegno alle famiglie, simili a quelli già previsti ma con la differenza che i possibili beneficiari sono i lavoratori con reddito fino a 20mila euro.
Mario Draghi durante la conferenza stampa di presentazione ha detto: “prevediamo un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani che guadagno meno di ventimila euro, inclusi gli incapienti”.
La platea dei beneficiari del nuovo bonus
Riguarda tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, i pensionati e le altre categorie che hanno ricevuto il bonus 200 euro dei precedenti decreti Aiuti: lavoratori domestici, disoccupati, co.co.co, dottorandi e assegnisti, collaboratori sportivi, lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti, dello spettacolo, beneficiari del reddito di cittadinanza ma che percepiscono un reddito inferiore. Infatti se il bonus 200 euro era per tutti coloro che guadagnavano una cifra sotto i 35 mila, quest’ultimo sostegno è per chi arriva massimo ai 20mila.