La formazione di gas nel sistema digerente è completamente naturale ed è associata al processo di digestione. Scopri che esami fare per controllare il tuo stato di salute
I gas si formano principalmente come conseguenza dell’ingestione di aria durante l’ingestione di cibi e bevande (aerofagia) e come conseguenza dei processi di fermentazione di alcuni alimenti attivati dalla flora batterica intestinale.
La maggior parte del gas viene assorbita dalle pareti intestinali e quindi espulsa durante la respirazione, e l’eccesso viene espulso attraverso la bocca o l’ano (eruttazione, flatulenza). D’altra parte, se il gas rimane nell’intestino, si accumula e provoca gonfiore. I motivi potrebbero essere diversi. Nella maggior parte dei casi, sono legati al cibo, al mangiare di fretta o ad altre abitudini che devono essere corrette, come vedremo di seguito.
Ma in combinazione con altri sintomi, questo può essere un segno di alcune malattie del tratto gastrointestinale o di altri organi (ad esempio il fegato).
L’accumulo di gas nella parte superiore dell’addome può dipendere da:
Eccessiva ingestione di aria (causata anche da stati emotivi), eccesso di cibo o malnutrizione, fumo, abitudine di masticare una gomma.
Invece, questo nel basso addome può essere dovuto a:
Mangiare cibi che contengono o promuovono gas (come birra o bibite).
Difficoltà a digerire alcuni cibi.
Alterazioni della flora batterica presente nel colon.
Per questo motivo è molto importante indagare i sintomi e la loro evoluzione, le cause che causano l’edema, la dieta e lo stile di vita, soprattutto se la flatulenza è persistente e particolarmente intensa.
In questi casi, infatti, sono necessari esami e indagini per escludere la presenza di malattie non ancora individuate. La diagnosi di flatulenza inizia con un’attenta anamnesi per comprendere la causa sottostante. Segue un esame obiettivo mediante palpazione dell’addome, controllo del dolore e ascolto dei movimenti intestinali con uno stetoscopio.
Infatti, è importante escludere patologie più gravi, come, ad esempio, l’ostruzione intestinale, l’appendicite, la presenza di formazioni da rilevare o anomalie della peristalsi.
È anche utile conoscere la dieta e lo stile di vita di una persona e se sta assumendo farmaci che potrebbero interferire con la funzione intestinale.
Tra gli esami diagnostici sono consigliati: Esami del sangue e delle feci, Ecografia addominale, breath test (test respiratorio) in grado di valutare il livello di assorbimento dei gas, possibili intolleranze alimentari e la presenza di batteri Helicobacter pylori, prove di alimentazione senza latticini o senza lattosio, a basso contenuto di FODMAPS per circa un mese, con monitoraggio dei sintomi, test intolleranze alimentari, Analisi del microbiota attraverso le feci, Tomografia computerizzata addominale o risonanza magnetica per sospetta malattia.