2 dei migliori titoli biotecnologici americani da mettere in portafoglio a Luglio 2022

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
biotecnologia

Probabilmente le biotecnologie saranno la più grande tendenza delle generazioni a venire.

E forse è proprio per questo che molte persone sono alla ricerca di titoli biotecnologici da acquistare.

Ma bisogna considerare che non è affatto semplice scovare le aziende che saranno costanti nelle performance di lungo termine.

E, al netto della grandezza della singola società che può fare la differenza, c’è un ostacolo comune a tutte: la regolamentazione, ovvero la necessità dell’approvazione di farmaci o dispositivi (Nella stragrande maggioranza dei casi da parte della FDA – Food and Drug Administration).

Detto questo e con la consapevolezza di investire sempre con coscienza, proviamo a vedere quali sono 2 dei possibili candidati a Wall Street.

Amgen

Amgen (NASDAQ:AMGN) è nata nell’era delle biotecnologie.

È stata fondata nel 1980. Il suo primo successo con il DNA ha portato allo sviluppo di farmaci come Epogen, usato per trattare l’anemia associata alla chemioterapia e all’insufficienza renale. Le vendite dell’azienda nel 2021 sono state di quasi 26 miliardi di dollari, guidate dal farmaco per l’artrite Enbrel e Prolia per il diradamento delle ossa.

Amgen ha un enorme cash flow, 6,5 miliardi di dollari alla fine di marzo. Il suo dividendo di 7,76 dollari, rende il 3,16% e il suo rapporto prezzo/utili è 24.

Ultimamente, Amgen si è concentrata su una su piattaforma innovativa con lo scopo di di trovare composti in grado di curare molteplici malattie per le quali attualmente non ci sono cure. Ma la troviamo anche compettor di AbbVie (NASDAQ:ABBV), visto che sta lavorando su un farmaco che imiterà l’azione del famosissimo Humira.

Merck

Merck (NYSE:MRK) tecnicamente non è un titolo biotecnologico.

All’inizio di luglio, Merck valeva 234 miliardi di dollari, con vendite annuali di quasi 49 miliardi di dollari da farmaci come Keytruda, un farmaco antitumorale, Gardasil, un vaccino per il papillomavirus umano e il medicinale anti-diabetico Januvia. Ma, dato che i brevetti offrono solo 20 anni di esclusività su nuovi composti, Merck è costantemente alla ricerca di nuovi farmaci.

L’attuale pipeline di Merck comprende 77 farmaci nello studio di fase 2, in cui i farmaci vengono somministrati a persone con la condizione in cura, con 29 negli studi di fase 3 che testano la sicurezza e l’efficacia e 3 programmi in fase di revisione da parte delle autorità di regolamentazione.

Ma la risorsa più importante di Merck potrebbe essere la sua liquidità: circa 9 miliardi di dollari dichiarati alla fine di marzo che ovviamente possono spingere l’azienda verso acquisizioni di altre società e/o  finanziare la ricerca. Merck ha un rapporto prezzo/utili multiplo sotto i 17 anni e offre un dividendo che produce quasi il 3%. Si può dire tranquillamente che si tratta di un “value stock”.

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